Il berstlining statico utilizza una forza nella direzione longitudinale lungo l’asse del tubo da sostituire con forza di trazione statica, allo scopo di tagliare e/o frantumare la tubazione esistente per mezzo di una punta tagliente. Questo metodo comporta l’utilizzo di aste per la trazione del tagliente.
Il berstlining statico è vantaggioso in terreni non coesivi e viene applicato in presenza di vecchi tubi in materiali fragili e duttili.
In primo luogo, occorre individuare dei singoli tratti della condotta che siano pressoché rettilinei, di una estensione normalmente di circa 150 metri (distanze maggiori si possono raggiungere ma occorre prestare attenzione). Successivamente, vengono realizzati due scavi situati alle estremità dei tratti di condotta da sostituire. In uno degli scavi (camera di lancio) è collocata una slitta a pistoni oleodinamici sulle cui guide scorre il dispositivo di spinta ed estrazione delle aste. Quest’ultime vengono inizialmente introdotte all’interno del tratto di condotta da sostituire, per tutta la sua lunghezza, sino a raggiungere l’altro scavo (camera di arrivo) posto all’altro capo. Una volta completata l’inserzione, alla prima asta giunta alla camera di arrivo, viene collegato il dispositivo destinato a frantumare o tagliare al suo passaggio la vecchia condotta durante la successiva fase di estrazione delle aste. Il dispositivo di frantumazione e taglio è costituito da un utensile dotato di una lama (nel caso di materiali fragili) o di un tagliente a coltelli rotativi (nel caso di materiali duttili) e di una ogiva configurante un diametro crescente, atto a determinare la frantumazione e la relativa costipazione dei frammenti prodotti a seguito del suo traino a forza con azione continua e senza ricorso a percussione.
Le moderne macchine da Berstlining sono in grado di posare condotte che variano da DN 50 mm a DN 1.200 mm.