Perforazioni Orizzontali non Guidate


  • RAISE BORER

E’ una tecnologia che consente la realizzazione di pozzi, da verticali a molto inclinati (di solito non si va al di sotto di 30°), con un sistema di trivellazione simile a quello dell’Horizontal Directional Drilling. Il foro pilota viene poi alesato per raggiungere le dimensioni volute. Non si utilizzano fanghi di perforazione e lo smaltimento dello smarino avviene per gravità verso la base della perforazione.
E’ una tecnologia utilizzata per posare tubazioni (acquedotti, metanodotti, oleodotti) superando scarpate rocciose senza intaccarne il fronte visibile, rispettando così l’aspetto paesaggistico ed evitando costosi e problematici interventi di ripristino. La base della perforazione è solitamente raggiunta tramite un breve tunnel scavato alla base del pendio.

 

  • MOLE (siluro)

Tale tecnologia consente la posa di tubazioni del diametro di 90 / 180 mm che viene realizzata tramite perforazione a secco, con sistemi di spinta ad aria compressa, da una buca di partenza fino ad una di arrivo. Il tubo viene posato direttamente durante la perforazione, collegandolo alla coda della lancia mediante opportuni attacchi.
Non potendo apportare correzioni significative alla traiettoria della perforazione, questa dovrà essere orientata opportunamente all’avvio, alla giusta profondità.
Il suo impiego è ottimale per lunghezze limitate di posa e in ambito urbano, per via delle ridotte dimensioni dei macchinari, mentre è condizionato dalla presenza di trovanti di significative dimensioni rispetto al macchinario.

 

  • SPINGITUBO A PERCUSSIONE PNEUMATICA (PIPE RAMMING)

In questa tecnologia, un martello azionato da un compressore ad aria, spinge un tubo camicia di acciaio sotto strade, ferrovie, fiumi, ecc. Il tubo, con la parte anteriore aperta, consente al terreno di entrare all’ interno minimizzando la compressione del terreno esterno, senza apportare variazioni di volume sensibili o crepe in superficie. E’ una tecnologia applicabile nel caso di terreni sabbiosi, in presenza di ciottoli, in formazioni sassose di grosso diametro e in caso di presenza d’ acqua nel terreno. Durante la spinta, i detriti rocciosi, di diametro massimo pari al diametro del tubo camicia, vengono incamerati all’interno tubo infisso. I detriti vengono rimossi una volta terminata la posa. Le fasi preparatorie prevedono la preparazione della base di appoggio costituita normalmente da un getto di calcestruzzo sul quale viene fissata una slitta di una sezione adatta a sostenere il tubo camicia, costituita da una trave o supporto a doppio T in acciaio. La slitta  allineata alla direzione di spinta.

 

  • PRESSOTRIVELLA

La tecnica consiste nella posa di tubi mediante spinta e contemporanea perforazione del terreno mediante una testa di perforazione rotante. Lo scavo è a fronte aperto e l’evacuazione del materiale di risulta avviene per mezzo di una coclea che trasporta il materiale (smarino) dal fronte di scavo all’esterno. La prima fase prevede la realizzazione della camera di spinta, di dimensioni adeguate all’alloggiamento della trivella. Successivamente la pressotrivella viene messa in posizione operativa plano altimetrica usufruendo dei punti di riferimento predisposti in fase di tracciamento della direzione di spinta.  Sul telaio della trivella viene posizionato il primo tubo da infiggere con all’interno la prima coclea che ha sia funzione di tagliente (mediante un piatto fresante posto sulla punta), che di smarino del materiale di risulta. Si procede all’infissione dei tubi saldando al primo tubo penetrato nel terreno il tubo successivo, e così via. Durante la spinta viene continuamente monitorata la pressione di spinta, la velocità di rotazione della trivella, la lunghezza effettiva di infissione, la consistenza e tipologia del materiale scavato. Alla fine della trivellazione vengono recuperano le coclee. La tecnologia, consente l’esecuzione di trivellazioni per posa di tubazioni normalmente fino ad un diametro di 1400mm.

 

  •  TALPA A PERCUSSIONE, A DISLOCAMENTO

Nella posa sotterranea di tubazioni di piccolo diametro fino a 180mm, per attraversamenti stradali e ferroviari, per l’esecuzione di allacci domestici di gas, acqua e acque reflue, per il passaggio di cavi telefonici e di fibre ottiche, possono essere utilizzati perforatori a martello, che funzionano ad aria compressa e grazie all’attrito con il terreno avanzano da soli; questa tecnica permette di affrontare anche terreni difficili con presenza di ciottoli o interferenze con manufatti.

La nuova tubazione può essere posata direttamente dalla “talpa” (perforatore a percussione) a cui è agganciata oppure, in un secondo momento, trainata all’interno del foro realizzato. Il perforatore viene puntato e posizionato con l’utilizzo di un puntatore ottico secondo la direzione di posa, la precisione di queste macchine può essere ritenuta affidabile per lunghezze di posa variabili tra i 10 fino ai 40 metri.

 

  •  MARTELLO FONDO FORO

Esistono diverse tecnologie, tra cui sistemi brevettati che utilizzano un metodo concentrico di perforazione del terreno. Con questi sistemi è possibile effettuare fori dritti con qualsiasi angolazione (anche in orizzontale) e ad una profondità e distanza fino a circa 100 metri. I tre componenti principali del sistema sono: una punta pilota interna, che fresa la parte centrale del foro e guida la batteria di perforazione. Una scarpa a corona circolare esterna alla punta pilota a cui viene saldato il tubo camicia. La perforazione avviene mediante roto-percussione con la possibilità di far avanzare la punta pilota separatamente dalla scarpa di perforazione; la punta pilota può’ venire estratta dal tubo camicia. Durante la perforazione vengono impiegati fluidi di raffreddamento/lubrificazione (acqua). Questi sistemi sono in grado di gestire tubi di rivestimento da 76 a 1.220 mm